Sei un ex fumatore che utilizza la sigaretta elettronica con soddisfazione già da qualche tempo e ti stai appassionando sempre più a questo mondo così variegato e ricco? Immaginiamo tu abbia scoperto che nel settore della sigaretta elettronica si può fare una prima grande distinzione tra sigaretta elettroniche non rigenerabili (come ad esempio molte Pod Mod ed i sistemi AIO) e sigarette elettroniche rigenerabili, e tu giustamente vuoi capire come rigenerare una sigaretta elettronica.
Così dopo aver cominciato come tutti con un sistema non rigenerabile, hai deciso di passare ad un sistema rigenerabile? Eh si perchè a detta di tutti, gli atomizzatori rigenerabili, non solo sono superiori in fatto di performance aromatiche, ma consentono anche di realizzare un ulteriore risparmio economico rispetto agli atomizzatori a testine.
Sei pronto dunque ad imparare a rigenerare la tua sigaretta elettronica?
In questo articolo ti daremo delle indicazioni generali su cos’è la rigenerazione di una resistenza per sigaretta elettronica, come si effettua e quali strumenti sono indispensabili per effettuarla. Successivamente ti guideremo passo passo con degli esempi pratici. Potrai entrare così nell’affascinante mondo della rigenerazione e sarai perfettamente in grado di iniziare da subito a provare a rigenerare il filtro di una sigaretta elettronica. Gli esempi saranno corredati di foto esplicative perchè tu possa seguire meglio i vari passaggi.
Strumenti da rigenerazione
Prima di inziare con la procedura vera e propria di rigenerazione e con gli esempi pratici è importante munirsi del materiale e degli strumenti necessari per assolvere al meglio a questa operazione. Cosa occorre dunque?
Base di lavoro
È una base con attacco 510 sulla quale si avvita l’atomizzatore per poterci lavorare comodamente. Solitamente è costituita da un piccolo cilindro d’acciaio o altro materiale robusto in grado di garantire una certa stabilità. Un’alternativa più completa alla classica basetta d’acciaio è rappresentata da una base che consente non solo di avvitare l’atomizzatore da rigenerare, ma anche di verificare ed attivare la coil realizzata, come ad esempio la ottima Coil Master Tab 521 Mini.
Filo resistivo
Il filo resistivo è un filo in lega metallica che viene avvolto a spirale e che rappresenta la resistenza della sigaretta elettronica. All’attivazione del dispositivo, la resistenza diventa incandescente e dà inizio al processo di vaporizzazione del liquido. I fili resistivi che si utilizzano nello svapo si distinguono per materiali e dimensioni (diametro). I fili più utilizzati sono indubbiamente il Kanthal-A1, il NiChrome80 e l’Acciaio 316L. Il materiale del filo è la variabile principale che determina il valore resistivo (impedenza) della nostra resistenza (coil). Potete approfondire l’argomento leggendo la nostra guida sulle differenze tra i fili resistivi.
Non vogliamo qui dilungarci sulle specifiche e le caratteristiche di ciascun materiale resistivo, ti basti sapere che, dovendo procedere alla tua prima rigenerazione, il filo più indicato per iniziare è senza alcun dubbio il Kanthal A1.
Coil Jig
Il coil jig (termine inglese che letteralmente vuol dire attrezzo per la spirale) è il supporto sul quale deve essere avvolto il filo resistivo per creare la piccola spirale che costituisce la resistenza della sigaretta elettronica. Questo strumento è un’asticella metallica graduata con uno spessore che generalmente varia da 1,5 a 3,5 mm e che indica il diametro interno che avrà la coil realizzata. Il diametro di una coil è un’altra variabile che incide sul valore resistivo che si otterrà.
Cacciavite
Il cacciavite è un altro strumento indispensabile per le operazioni di rigenerazione perché la resistenza realizzata deve essere fissata sull’atomizzatore e serrata tramite viti. Poichè ogni atomizzatore ha viti di dimensioni e caratteristiche diverse, ti consigliamo vivamente di munirti di un cacciavite multifunzione a più punte.
Tronchesino
Strumento che viene utilizzato per tagliare e rimuovere l’eccesso di filo restistivo dopo aver posizionato e serrato correttamente la coil sull’atomizzatore. Il tronchesino per sigarette elettroniche ha una punta molto sottile, disegnata appositamente per operare in spazi piccoli come la base di un atomizzatore.
Pinze in Ceramica
Le pinze in ceramica hanno solitamente il corpo in metallo e le punte in ceramica. Questa caratteristica consente loro di agire sulla forma della coil, sistemando le spire realizzate, anche “a caldo”, quando cioè la coil viene attivata, il tutto senza rischiare corto circuiti vista la non conducibilità del materiale ceramico delle punte.
Il cotone per sigaretta elettronica è lo strumento che assorbe il liquido presente nel tank e che viene vaporizzato all’attivazione della coil. Il cotone utilizzato per lo svapo, è un cotone specifico fabbricato appositamente per la vaporizzazione dei liquidi; i cotoni migliori sono completamente organici e non trattati artificialmente; puoi approfondire l’argomento leggendo un nostro articolo in cui parliamo in maniera più approfondita del miglior cotone per sigaretta elettronica.
Non indispensabili, ma sicuramente molto utili per crearsi un’apposita area di lavoro, senza rischiare di rovinare tavoli e scrivanie, sono i tappetini da rigenerazione, che abbelliranno anche la tua postazione, come i bellissimi tappetini da rigenerazione della Dot-Mod.
Kit di Rigenerazione
Oltre ai singoli prodotti che abbiamo appena esaminato ti segnaliamo che esistono in commercio anche molti Kit di Rigenerazione, più o meno completi, che includono gran parte degli strumenti appena elencati.
Come rigenerare la resistenza di una sigaretta elettronica: La Guida
Dopo aver esaminato gli strumenti necessari per cimentarsi nella rigenerazione, ti illustriamo ora minuziosamente i passi da compiere per rigenerare al meglio. Vediamo quindi nel dettaglio come si rigenera la resistenza di una sigaretta elettronica.
Prima di inziare vogliamo ricordarti, anche se immaginiamo tu lo sappia già, che anche nel mondo dei rigenerabili esistono un’infinità di modelli e tipologie di atomizzatori. Le tre grandi famiglie sono quelle degli RTA (atomizzatori rigenerabili a tank), gli RDA (atomizzatori rigenerabili da dripping) e gli RDTA (atomizzatori ibridi dotati di un piccolo tank e di un ambiente superiore da dripping). Ma le distinzioni non finiscono qui, perchè ad esempio all’interno di ciascuna di queste tre macrocategorie si può distinguere ulteriormente tra atomizzatori da guancia e da polmone, e si possono fare ulteriori distinzioni tra le tante diverse tipologie di atomizzatori in commercio, ognuno dotato delle proprie caratteristiche e peculiarità, come ad esempio quelli a mesh, che richiedono una modalità di rigenerazione leggermente diversa.
Ti diciamo questo perchè dovendo spiegarti gli step di una rigenerazione standard cercheremo di indicarti alcuni passaggi che valgano per la maggior parte degli atomizzatori rigenerabili. Vedremo in seguito i passaggi necessari per due modelli specifici di atom rigenerabili molto diffusi ed apprezzati.
Realizzazione della coil
Il prima passo che dovrai compiere è quello di tagliare un pezzo di filo resistivo. Può darsi che le prime volte sprecherai un po’ di filo, non conoscendo le misure esatte che ti serviranno, ma non scoraggiarti perchè a tutti è capitato di non scegliere correttamente la quantità di filo necessaria. In linea di massima possiamo dirti che con circa 15cm di filo sarai sicuramente in grado di realizzare quasi tutte le resistenze.
Ora dovrai prendere il coil jig (in alternativa, se non ne possiedi uno, puoi utilizzare altri strumenti di cui potresti essere provvisto in casa, come ad esempio delle punte di trapano), tenerlo con una mano mentre con l’altra dovrai iniziare ad avvolgere il filo intorno alla sezione del diametro prescelto. Il pollice della mano che tiene il coil jig dovrà tenere ferma un’estremità del filo, mentre con l’altra mano prenderai l’altra estremità e inizierai l’avvolgimento. La coil da realizzare può essere di due tipologie, vediamole entrambe nel dettaglio:
Spire distanziate o Microcoil?
Se intendi realizzare una resistenza classica (in inglese spaced coil) dovrai cercare di realizzare una spirale con le spire leggermente distanziate ed equidistanti tra loro. Questa tipologia di coil tende a surriscaldarsi più lentamente ed è indicata per una svapo più tranquillo, a wattaggi più bassi.
Se invece intendi realizzare la coil facendo si che le spire siano tutte attaccate realizzerai quella che in gergo viene chiamata una Microcoil. Queste coil sono solitamente più reattive, se ben realizzate le spire si accendono all’unisono e sviluppano una quantità maggiore di calore. Le Microcoil vengono utilizzate solitamente quando si utilizzano fili complessi e, scaldando di più, necessitano di maggior spazio; pertanto sono meno indicate per atomizzatori con campane ristrette e per uno svapo di guancia a bassi wattaggi (anche se ultimanente si sono diffusi dei fili complessi molto sottili per svapo di guancia che vedremo più nel dettaglio negli esempi di rigenerazione). Quest’ultimo tipo di coil è leggermente più difficile da realizzare, specie quando si è alle prime armi, meglio provare quando si è acquisita nel tempo un po’ di manualità. In ogni caso per “sistemarla”, nel caso non venga alla perfezione, si può operare “a caldo” muovendo le spire, durante delle brevi attivazioni, con la pinza in ceramica.
Fissaggio della coil
A questo punto svita le due viti solitamente presenti sul deck dell’atomizzatore (che corrispondono al polo positivo e negativo del circuito) e, sempre con la coil intorno al coil jig, inserisci le due estremità all’interno delle asole lasciate libere dalle viti allentate in precedenza. Ora puoi serrare le due viti. Accertati che la coil sia ferma e ben posizionata. Sempre con il coil jig e, aiutandoti se necessario con la pinzetta con punte in ceramica, sistema la resistenza in modo tale che sia perfettamente allineata al centro e allineata in corrispondenza delle asole per l’inserimento del cotone.
Verifica del corretto inserimento della coil
Una volta sistemata con precisione la coil, puoi procedere con una breve verifica di attivazione. Monta dunque la base dell’atomizzatore su una box mod (se non sei in possesso di un tab di lavoro) e controlla che la resistenza venga letta correttamente. Ora puoi procedere con una breve attivazione della coil a una potenza molto bassa (8-10 watt per una coil semplice per svapo di guancia, 15/20 watt per coil più complesse) per verificare che la tua spirale si accenda correttamente partendo dalle spire centrali e procedendo verso quelle più esterne.
Taglio ed inserimento del cotone
Se la tua coil è ok, puoi procedere con l’inserimento del cotone al suo interno. Preleva dunque una striscia di cotone dalla tua confezione e lavorala delicatamente in modo da mantenere lo stesso il più spumoso possibile e conferiscigli la forma di un piccolo cilindro.
É importante che il cotone non sia troppo pressato e compatto!
Quanto cotone utilizzare? In questo caso non possiamo aiutarti dandoti una specifica risposta, ma possiamo darti l’input che più di ogni altra cosa conta: preoccupati solo che il rotolino di cotone che hai preparato entri all’interno della coil esercitando una leggera resistenza durante l’inserimento.
Credici, è solo una questione di pratica, non è per nulla difficile. Ricordati, per facilitare l’ingresso del cotone, di fare una piccola punta allo stesso a una delle sue due estremità.
Inserito il cotone devi procedere tagliando con le forbici le eccedenze. Anche in questo caso il discorso è molto vario, dipende dalla tipologia di atomizzatore, quanto cotone lasciare può variare moltissimo. Fortunatamente molti atomizzatori recenti hanno delle apposite asole per l’inserimento del cotone, per cui ti basterà inserire le due estremità all’interno, regolandoti ad occhio sulla lunghezza da lasciare. Ricordati di non pressare mai troppo il cotone che altrimenti potrebbe fare da tappo ed impedire una corretta alimentazione della coil. Per questa operazione portrai aiutarti con lo strumento che ti torna più comodo (pinzetta, cacciavite, coil jig).
Ricapitoliamo quindi tutti i passaggi:
tagliare il filo resistivo
realizzare la coil
fissare e verificare il corretto funzionamento della coil
tagliare ed inserire il cotone
Prova di attivazione e vaporizzazione
A questo punto sei giunto in fondo ma, prima di riassemblare l’atomizzatore e riempirlo con il tuo liquido preferito, ti raccomandiamo di procedere con un’ultima verifica: bagna il cotone con una discreta quantità di liquido e subito dopo attiva la resistenza sempre a un wattaggio molto basso; in questo modo potrai verificare la corretta vaporizzazione e, soprattutto, che non ci sia uno spiacevole odore di bruciato (se così fosse, vorrebbe dire che il cotone inserito non ha lo spessore sufficiente per toccare uniformemente le spire della coil, e dunque dovrai rimuovere questo pezzo di cotone e inserirne uno leggermente più spesso). Se tutto funziona bene puoi finalmente richiudere il tuo atomizzatore, caricare il liquido ed iniziare a svapare!
Vediamo adesso nel dettaglio la rigenerazione di due atomizzatori rigenerabili molto diffusi e dalle ottime performance:
Rigenerare la coil dell’Innokin Ares 2
Iniziamo con uno dei migliori atomizzatori rigenerabili per svapo di guancia in circolazione, l’ottimo Innokin Ares 2: riteniamo questo sia uno dei modelli più indicati da consigliare per iniziare con i rigenerabili, sia per facilità di gestione che per prestazioni aromatiche. Per questa rigenerazione utilizzeremo un filo complesso specifico per svapo MTL, un Ni80 Superfine MTL Fused Clapton prodotto dalla Vandy Vape. Per quanto riguarda il cotone potete tranquillamente utilizzare uno dei migliori cotoni per sigaretta elettronica che abbiamo indicato in un nostro articolo. Vediamo quindi nel dettaglio le fasi nel giusto ordine:
Taglia un pezzo di circa 10-12 cm di filo resistivo dal rocchetto.
Realizza una Microcoil di 5 spire su un diametro di 2,5 mm e ricordati di fare in modo che le due estremità del filo abbiano direzione opposta rispetto al coil jig (una deve terminare verso il basso e l’altra verso l’alto) (Fig. 1)
Fissa la coil nelle apposite asole sul deck dell’atomizzatore e taglia il filo in eccedenza (Fig. 2)
Fai qualche breve attivazione della coil a bassi wattaggi (10/12 watt), e continua fino a che la coil non si attiva in maniera omogenea dal centro verso l’esterno. (Fig. 3). Eventualmente aiutati con la pinza in ceramica per posizionare meglio la coil ed eliminare eventuali hot spot (gli hot spot, letteralmene punti caldi, consistono in parti di filo che si toccano fra loro, generando dei micro-corti: meglio eliminarli poichè possono causare uno spiacevole sapore di bruciato). Finita questa operazione verifica che il valore resistivo sia di circa 0,68/0,70 ohm.
Inserisci il cotone all’interno della microcoil e taglia le eccedenze (Fig. 4). Con l’atomizzatore Ares 2 puoi regolarti affinché i suoi due baffi siano lunghi abbastanza da adagiarsi sfiorando la base del tank (Fig. 5)
Posiziona i due baffetti di cotone nelle apposite asole, bagna il cotone con il liquido che andrai a svapare e fai un’ultima prova di attivazione.
A questo punto puoi procedere a rimontare l’atomizzatore ed effettuare la ricarica completa di liquido.
Se tutto è andato bene adesso sei pronto per svapare. Con la configurazione che ti abbiamo appena consigliato potrai svapare in un range compreso tra i 13 ed i 18 watt. L’Ares 2 è un atomizzatore per svapo di guancia, quindi ti consigliamo di utilizzare liquidi 50/50 VG/PG.
Rigererare l’atomizzatore Zeus X Mesh della Geekvape
Passiamo adesso ad illustrare la rigenerazione di uno degli atomizzatori rigenerabili per svapo di polmone più amati, lo Zeus X Mesh della Geekvape. Come si intuisce dal nome quest’atom va rigenerato utilizzando, in sostituzione del filo resistivo, una piastrina metallica a maglie, chiamata appunto mesh. Utilizzeremo in questo esempio una delle mesh ed il cotone che troverete in dotazione all’interno della confezione. Vediamo quindi nel dettaglio le varie fasi:
Modella la piastrina di mesh sull’apposito strumento in dotazione tra gli accessori, per conferirle una forma semicircolare.
Mantenendo la Mesh sul suo supporto fissala al deck dell’atomizzatore utilizzando le apposite piastrine. (Fig. 1)
Assicurati che la mesh sia ben fissata negli appositi slot e procedi con qualche breve attivazione a bassi wattaggi (15/20 watt). Il valore resistivo dovrebbe essere, a seconda della mesh utilizzata, tra 0,17 e 0,2 ohm.
Inserisci delicatamente il cotone (dopo averlo lavorato e sfoltito con le dita) utilizzando l’apposito cilindro (Fig. 2)
Taglia le eccedenze di cotone. Per lo Zeus X Mesh è necessario sfoltire principalmente la parte superiore del cotone, quindi dovrai effettuare il taglio tenendo le forbici a circa 45 gradi (Fig. 3).
Posiziona i due baffetti in basso nelle apposite asole, bagna il cotone e fai qualche prova di attivazione. Assicurati che la mesh sia completamente a contatto con il cotone, non devono esserci parti “libere”, che altrimenti scaldandosi potrebbero creare degli hot spot.
La rigenerazione è completa, puoi rimontare l’atom ed effettuare la ricarica del liquido che vorrai svapare.
Anche in questo caso se hai fatto tutto correttamente puoi iniziare subito a svapare.Ti consigliamo un range tra i 35 ed i 50 watt e, per quanto riguarda i liquidi, meglio utilizzare dei 70/30 VG/PG.
Come Rigenerare una Sigaretta Elettronica: Conclusioni
Come hai potuto apprendere con la nostra guida il processo di rigenerazione alla fine è piuttosto semplice, richiede solo un po’ di manualità e del tempo libero per sperimentare. Succede spesso che i primi tentativi non vadano a buon fine, la cosa è assolutamente normale e non ti deve scoraggiare. Spesso bastano piccole accortezze per fare andare tutto liscio, del cotone un po’ meno pressato, una coil posizionata leggermente più in alto, cose che ad un occhio inesperto potranno sembrare dettagli insignificanti, ma che in realtà possono davvero fare la differenza. Posizionare la coil più in alto o più in basso può cambiare la percezione del colpo in gola, lasciare troppo cotone può far si che la coil non si alimenti bene (con conseguenti spiacevoli steccate), al contrario tropo poco cotone può causare fastidiose perdite di liquido. Sono piccoli errori che capitano anche a chi rigenera da tempo, ma ti basterà un po’ di pazienza e vedrai che è molto più facile di quanto possa sembrare. E poi i risultati che otterrai ti ripagheranno abbondantemente del tempo investito!
Speriamo con la nostra guida di averti aiutato, adesso non ci resta che augurarti buone svapate con il tuo primo rigenerabile!
Come rigenerare una Sigaretta Elettronica
Sei un ex fumatore che utilizza la sigaretta elettronica con soddisfazione già da qualche tempo e ti stai appassionando sempre più a questo mondo così variegato e ricco? Immaginiamo tu abbia scoperto che nel settore della sigaretta elettronica si può fare una prima grande distinzione tra sigaretta elettroniche non rigenerabili (come ad esempio molte Pod Mod ed i sistemi AIO) e sigarette elettroniche rigenerabili, e tu giustamente vuoi capire come rigenerare una sigaretta elettronica.
Così dopo aver cominciato come tutti con un sistema non rigenerabile, hai deciso di passare ad un sistema rigenerabile? Eh si perchè a detta di tutti, gli atomizzatori rigenerabili, non solo sono superiori in fatto di performance aromatiche, ma consentono anche di realizzare un ulteriore risparmio economico rispetto agli atomizzatori a testine.
Sei pronto dunque ad imparare a rigenerare la tua sigaretta elettronica?
In questo articolo ti daremo delle indicazioni generali su cos’è la rigenerazione di una resistenza per sigaretta elettronica, come si effettua e quali strumenti sono indispensabili per effettuarla. Successivamente ti guideremo passo passo con degli esempi pratici. Potrai entrare così nell’affascinante mondo della rigenerazione e sarai perfettamente in grado di iniziare da subito a provare a rigenerare il filtro di una sigaretta elettronica. Gli esempi saranno corredati di foto esplicative perchè tu possa seguire meglio i vari passaggi.
Strumenti da rigenerazione
Prima di inziare con la procedura vera e propria di rigenerazione e con gli esempi pratici è importante munirsi del materiale e degli strumenti necessari per assolvere al meglio a questa operazione. Cosa occorre dunque?
Base di lavoro
È una base con attacco 510 sulla quale si avvita l’atomizzatore per poterci lavorare comodamente. Solitamente è costituita da un piccolo cilindro d’acciaio o altro materiale robusto in grado di garantire una certa stabilità. Un’alternativa più completa alla classica basetta d’acciaio è rappresentata da una base che consente non solo di avvitare l’atomizzatore da rigenerare, ma anche di verificare ed attivare la coil realizzata, come ad esempio la ottima Coil Master Tab 521 Mini.
Filo resistivo
Il filo resistivo è un filo in lega metallica che viene avvolto a spirale e che rappresenta la resistenza della sigaretta elettronica. All’attivazione del dispositivo, la resistenza diventa incandescente e dà inizio al processo di vaporizzazione del liquido. I fili resistivi che si utilizzano nello svapo si distinguono per materiali e dimensioni (diametro). I fili più utilizzati sono indubbiamente il Kanthal-A1, il NiChrome80 e l’Acciaio 316L. Il materiale del filo è la variabile principale che determina il valore resistivo (impedenza) della nostra resistenza (coil). Potete approfondire l’argomento leggendo la nostra guida sulle differenze tra i fili resistivi.
Non vogliamo qui dilungarci sulle specifiche e le caratteristiche di ciascun materiale resistivo, ti basti sapere che, dovendo procedere alla tua prima rigenerazione, il filo più indicato per iniziare è senza alcun dubbio il Kanthal A1.
Coil Jig
Il coil jig (termine inglese che letteralmente vuol dire attrezzo per la spirale) è il supporto sul quale deve essere avvolto il filo resistivo per creare la piccola spirale che costituisce la resistenza della sigaretta elettronica. Questo strumento è un’asticella metallica graduata con uno spessore che generalmente varia da 1,5 a 3,5 mm e che indica il diametro interno che avrà la coil realizzata. Il diametro di una coil è un’altra variabile che incide sul valore resistivo che si otterrà.
Cacciavite
Il cacciavite è un altro strumento indispensabile per le operazioni di rigenerazione perché la resistenza realizzata deve essere fissata sull’atomizzatore e serrata tramite viti. Poichè ogni atomizzatore ha viti di dimensioni e caratteristiche diverse, ti consigliamo vivamente di munirti di un cacciavite multifunzione a più punte.
Tronchesino
Strumento che viene utilizzato per tagliare e rimuovere l’eccesso di filo restistivo dopo aver posizionato e serrato correttamente la coil sull’atomizzatore. Il tronchesino per sigarette elettroniche ha una punta molto sottile, disegnata appositamente per operare in spazi piccoli come la base di un atomizzatore.
Pinze in Ceramica
Le pinze in ceramica hanno solitamente il corpo in metallo e le punte in ceramica. Questa caratteristica consente loro di agire sulla forma della coil, sistemando le spire realizzate, anche “a caldo”, quando cioè la coil viene attivata, il tutto senza rischiare corto circuiti vista la non conducibilità del materiale ceramico delle punte.
Spazzolino per pulizia coil
É uno spazzolino con fini setole metalliche che viene utilizzato per pulire una coil già utilizzata almeno una volta.
Cotone
Il cotone per sigaretta elettronica è lo strumento che assorbe il liquido presente nel tank e che viene vaporizzato all’attivazione della coil. Il cotone utilizzato per lo svapo, è un cotone specifico fabbricato appositamente per la vaporizzazione dei liquidi; i cotoni migliori sono completamente organici e non trattati artificialmente; puoi approfondire l’argomento leggendo un nostro articolo in cui parliamo in maniera più approfondita del miglior cotone per sigaretta elettronica.
Forbicine
Un paio di forbicine è utile per tagliare il cotone in eccedenza dopo averlo inserito all’interno della coil. Potete utilizzare delle comode forbicine richiudibili per rigenerazione o, per essere più precisi, delle forbicine di precisione taglia cotone.
Tappetino da rigenerazione
Non indispensabili, ma sicuramente molto utili per crearsi un’apposita area di lavoro, senza rischiare di rovinare tavoli e scrivanie, sono i tappetini da rigenerazione, che abbelliranno anche la tua postazione, come i bellissimi tappetini da rigenerazione della Dot-Mod.
Kit di Rigenerazione
Oltre ai singoli prodotti che abbiamo appena esaminato ti segnaliamo che esistono in commercio anche molti Kit di Rigenerazione, più o meno completi, che includono gran parte degli strumenti appena elencati.
Come rigenerare la resistenza di una sigaretta elettronica: La Guida
Dopo aver esaminato gli strumenti necessari per cimentarsi nella rigenerazione, ti illustriamo ora minuziosamente i passi da compiere per rigenerare al meglio. Vediamo quindi nel dettaglio come si rigenera la resistenza di una sigaretta elettronica.
Prima di inziare vogliamo ricordarti, anche se immaginiamo tu lo sappia già, che anche nel mondo dei rigenerabili esistono un’infinità di modelli e tipologie di atomizzatori. Le tre grandi famiglie sono quelle degli RTA (atomizzatori rigenerabili a tank), gli RDA (atomizzatori rigenerabili da dripping) e gli RDTA (atomizzatori ibridi dotati di un piccolo tank e di un ambiente superiore da dripping). Ma le distinzioni non finiscono qui, perchè ad esempio all’interno di ciascuna di queste tre macrocategorie si può distinguere ulteriormente tra atomizzatori da guancia e da polmone, e si possono fare ulteriori distinzioni tra le tante diverse tipologie di atomizzatori in commercio, ognuno dotato delle proprie caratteristiche e peculiarità, come ad esempio quelli a mesh, che richiedono una modalità di rigenerazione leggermente diversa.
Ti diciamo questo perchè dovendo spiegarti gli step di una rigenerazione standard cercheremo di indicarti alcuni passaggi che valgano per la maggior parte degli atomizzatori rigenerabili. Vedremo in seguito i passaggi necessari per due modelli specifici di atom rigenerabili molto diffusi ed apprezzati.
Realizzazione della coil
Il prima passo che dovrai compiere è quello di tagliare un pezzo di filo resistivo. Può darsi che le prime volte sprecherai un po’ di filo, non conoscendo le misure esatte che ti serviranno, ma non scoraggiarti perchè a tutti è capitato di non scegliere correttamente la quantità di filo necessaria. In linea di massima possiamo dirti che con circa 15cm di filo sarai sicuramente in grado di realizzare quasi tutte le resistenze.
Ora dovrai prendere il coil jig (in alternativa, se non ne possiedi uno, puoi utilizzare altri strumenti di cui potresti essere provvisto in casa, come ad esempio delle punte di trapano), tenerlo con una mano mentre con l’altra dovrai iniziare ad avvolgere il filo intorno alla sezione del diametro prescelto. Il pollice della mano che tiene il coil jig dovrà tenere ferma un’estremità del filo, mentre con l’altra mano prenderai l’altra estremità e inizierai l’avvolgimento. La coil da realizzare può essere di due tipologie, vediamole entrambe nel dettaglio:
Spire distanziate o Microcoil?
Se intendi realizzare una resistenza classica (in inglese spaced coil) dovrai cercare di realizzare una spirale con le spire leggermente distanziate ed equidistanti tra loro. Questa tipologia di coil tende a surriscaldarsi più lentamente ed è indicata per una svapo più tranquillo, a wattaggi più bassi.
Se invece intendi realizzare la coil facendo si che le spire siano tutte attaccate realizzerai quella che in gergo viene chiamata una Microcoil. Queste coil sono solitamente più reattive, se ben realizzate le spire si accendono all’unisono e sviluppano una quantità maggiore di calore. Le Microcoil vengono utilizzate solitamente quando si utilizzano fili complessi e, scaldando di più, necessitano di maggior spazio; pertanto sono meno indicate per atomizzatori con campane ristrette e per uno svapo di guancia a bassi wattaggi (anche se ultimanente si sono diffusi dei fili complessi molto sottili per svapo di guancia che vedremo più nel dettaglio negli esempi di rigenerazione). Quest’ultimo tipo di coil è leggermente più difficile da realizzare, specie quando si è alle prime armi, meglio provare quando si è acquisita nel tempo un po’ di manualità. In ogni caso per “sistemarla”, nel caso non venga alla perfezione, si può operare “a caldo” muovendo le spire, durante delle brevi attivazioni, con la pinza in ceramica.
Fissaggio della coil
A questo punto svita le due viti solitamente presenti sul deck dell’atomizzatore (che corrispondono al polo positivo e negativo del circuito) e, sempre con la coil intorno al coil jig, inserisci le due estremità all’interno delle asole lasciate libere dalle viti allentate in precedenza. Ora puoi serrare le due viti. Accertati che la coil sia ferma e ben posizionata. Sempre con il coil jig e, aiutandoti se necessario con la pinzetta con punte in ceramica, sistema la resistenza in modo tale che sia perfettamente allineata al centro e allineata in corrispondenza delle asole per l’inserimento del cotone.
Verifica del corretto inserimento della coil
Una volta sistemata con precisione la coil, puoi procedere con una breve verifica di attivazione. Monta dunque la base dell’atomizzatore su una box mod (se non sei in possesso di un tab di lavoro) e controlla che la resistenza venga letta correttamente. Ora puoi procedere con una breve attivazione della coil a una potenza molto bassa (8-10 watt per una coil semplice per svapo di guancia, 15/20 watt per coil più complesse) per verificare che la tua spirale si accenda correttamente partendo dalle spire centrali e procedendo verso quelle più esterne.
Taglio ed inserimento del cotone
Se la tua coil è ok, puoi procedere con l’inserimento del cotone al suo interno. Preleva dunque una striscia di cotone dalla tua confezione e lavorala delicatamente in modo da mantenere lo stesso il più spumoso possibile e conferiscigli la forma di un piccolo cilindro.
É importante che il cotone non sia troppo pressato e compatto!
Quanto cotone utilizzare? In questo caso non possiamo aiutarti dandoti una specifica risposta, ma possiamo darti l’input che più di ogni altra cosa conta: preoccupati solo che il rotolino di cotone che hai preparato entri all’interno della coil esercitando una leggera resistenza durante l’inserimento.
Credici, è solo una questione di pratica, non è per nulla difficile. Ricordati, per facilitare l’ingresso del cotone, di fare una piccola punta allo stesso a una delle sue due estremità.
Inserito il cotone devi procedere tagliando con le forbici le eccedenze. Anche in questo caso il discorso è molto vario, dipende dalla tipologia di atomizzatore, quanto cotone lasciare può variare moltissimo. Fortunatamente molti atomizzatori recenti hanno delle apposite asole per l’inserimento del cotone, per cui ti basterà inserire le due estremità all’interno, regolandoti ad occhio sulla lunghezza da lasciare. Ricordati di non pressare mai troppo il cotone che altrimenti potrebbe fare da tappo ed impedire una corretta alimentazione della coil. Per questa operazione portrai aiutarti con lo strumento che ti torna più comodo (pinzetta, cacciavite, coil jig).
Ricapitoliamo quindi tutti i passaggi:
Prova di attivazione e vaporizzazione
A questo punto sei giunto in fondo ma, prima di riassemblare l’atomizzatore e riempirlo con il tuo liquido preferito, ti raccomandiamo di procedere con un’ultima verifica: bagna il cotone con una discreta quantità di liquido e subito dopo attiva la resistenza sempre a un wattaggio molto basso; in questo modo potrai verificare la corretta vaporizzazione e, soprattutto, che non ci sia uno spiacevole odore di bruciato (se così fosse, vorrebbe dire che il cotone inserito non ha lo spessore sufficiente per toccare uniformemente le spire della coil, e dunque dovrai rimuovere questo pezzo di cotone e inserirne uno leggermente più spesso). Se tutto funziona bene puoi finalmente richiudere il tuo atomizzatore, caricare il liquido ed iniziare a svapare!
Vediamo adesso nel dettaglio la rigenerazione di due atomizzatori rigenerabili molto diffusi e dalle ottime performance:
Rigenerare la coil dell’Innokin Ares 2
Iniziamo con uno dei migliori atomizzatori rigenerabili per svapo di guancia in circolazione, l’ottimo Innokin Ares 2: riteniamo questo sia uno dei modelli più indicati da consigliare per iniziare con i rigenerabili, sia per facilità di gestione che per prestazioni aromatiche.
Per questa rigenerazione utilizzeremo un filo complesso specifico per svapo MTL, un Ni80 Superfine MTL Fused Clapton prodotto dalla Vandy Vape. Per quanto riguarda il cotone potete tranquillamente utilizzare uno dei migliori cotoni per sigaretta elettronica che abbiamo indicato in un nostro articolo.
Vediamo quindi nel dettaglio le fasi nel giusto ordine:
Se tutto è andato bene adesso sei pronto per svapare. Con la configurazione che ti abbiamo appena consigliato potrai svapare in un range compreso tra i 13 ed i 18 watt. L’Ares 2 è un atomizzatore per svapo di guancia, quindi ti consigliamo di utilizzare liquidi 50/50 VG/PG.
Rigererare l’atomizzatore Zeus X Mesh della Geekvape
Passiamo adesso ad illustrare la rigenerazione di uno degli atomizzatori rigenerabili per svapo di polmone più amati, lo Zeus X Mesh della Geekvape. Come si intuisce dal nome quest’atom va rigenerato utilizzando, in sostituzione del filo resistivo, una piastrina metallica a maglie, chiamata appunto mesh. Utilizzeremo in questo esempio una delle mesh ed il cotone che troverete in dotazione all’interno della confezione. Vediamo quindi nel dettaglio le varie fasi:
Anche in questo caso se hai fatto tutto correttamente puoi iniziare subito a svapare.Ti consigliamo un range tra i 35 ed i 50 watt e, per quanto riguarda i liquidi, meglio utilizzare dei 70/30 VG/PG.
Come Rigenerare una Sigaretta Elettronica: Conclusioni
Come hai potuto apprendere con la nostra guida il processo di rigenerazione alla fine è piuttosto semplice, richiede solo un po’ di manualità e del tempo libero per sperimentare. Succede spesso che i primi tentativi non vadano a buon fine, la cosa è assolutamente normale e non ti deve scoraggiare. Spesso bastano piccole accortezze per fare andare tutto liscio, del cotone un po’ meno pressato, una coil posizionata leggermente più in alto, cose che ad un occhio inesperto potranno sembrare dettagli insignificanti, ma che in realtà possono davvero fare la differenza. Posizionare la coil più in alto o più in basso può cambiare la percezione del colpo in gola, lasciare troppo cotone può far si che la coil non si alimenti bene (con conseguenti spiacevoli steccate), al contrario tropo poco cotone può causare fastidiose perdite di liquido. Sono piccoli errori che capitano anche a chi rigenera da tempo, ma ti basterà un po’ di pazienza e vedrai che è molto più facile di quanto possa sembrare. E poi i risultati che otterrai ti ripagheranno abbondantemente del tempo investito!
Speriamo con la nostra guida di averti aiutato, adesso non ci resta che augurarti buone svapate con il tuo primo rigenerabile!
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