In poco più di dieci anni dalla sua prima apparizione in Italia, la sigaretta elettronica, indubbiamente il più conosciuto e diffuso strumento alternativo al fumo tradizionale, ha fatto molto parlare di sé, animando un dibattito politico, scientifico e mediatico a tratti anche molto acceso.
Ma perché la sigaretta elettronica fa così tanto discutere? E, soprattutto, quali sono gli argomenti sui quali ci si interroga maggiormente? Sicuramente la domanda che tutti si pongono quando si parla di fumo elettronico è proprio la seguente: “La sigaretta elettronica fa male?”
In questo articolo cercheremo di dare una risposta esaustiva a questa domanda in modo molto semplice e senza eccessivi tecnicismi.
Pertanto, se sei un fumatore seriamente intenzionato a smettere di fumare e stai valutando se aiutarti con l’uso di una e-cig, ma nutri dei dubbi sulla sua reale bontà ed efficacia, ti consigliamo di terminare la lettura di questo articolo, che speriamo sia illuminante.
Gli argomenti dei detrattori
Quali sono le principali argomentazioni addotte dai sostenitori della nocività della sigaretta elettronica?
Tralasciando le panzane, le bufale e le fake news più assurde, tipo “la sigaretta elettronica fa acqua nei polmoni”, che in questi anni sono circolate sul mondo dello svapo, va detto che le tesi più utilizzate dai suoi oppositori sono sostanzialmente tre:
Non ci sono prove scientifiche a lungo termine e dunque certezze che dimostrino l’efficacia e la bontà di questo strumento;
I liquidi da inalazione contengono sostanze tossiche e nocive per la salute;
La sigaretta elettronica nel caso dei più giovani rappresenta il gateway perfetto per un futuro consumo di tabacco tradizionale.
Le certezze sulla sigaretta elettronica
A dispetto di ciò che di negativo si pensa e si racconta su quanto faccia male la sigaretta elettronica, ci sono al contrario alcune verità inconfutabili che ne testimoniano l’assoluta valenza, soprattutto in termini di riduzione del rischio rispetto al fumo tradizionale.
Sigaretta Elettronica Vs Sigaretta Tradizionale
Come dicevamo quindi il vero interrogativo, ricordando che la sigaretta elettronica non è un giocattolo o un passatempo, ma uno strumento che va utilizzato per eliminare la dipendenza da fumo combusto, è il confronto tra sigaretta elettronica e sigaretta classica, in un’ottica di utilizzo della e-cig come strumento di riduzione del danno. Vediamo quindi alcuni studi autorevoli che ci aiutino a fare un po’ di chiarezza.
Lo studio Inglese del 2018
A fronte di poche decine di studi contrari alle e-cig – per lo più finanziati da società quanto meno sospette e di certo non disinteressate – esistono centinaia di studi scientifici a sostegno del vaping. Tra i tanti, spicca uno studio a lungo termine condotto dal Public Health England, l’agenzia esecutiva del Ministero della salute britannico, che ha dimostrato come con l’uso della sigaretta elettronica si abbia una riduzione del 95% del danno da fumo combusto. Potete leggere lo studio completo a questo link.
Lo studio Americano del 2020
Altra ricerca molto autorevole, che sostanzialmente giunge a risultati analoghi a quelli del precedente studio britannico, è stata portata avanti negli Stati Uniti e pubblicata a novembre 2020 sul giornale ufficiale dell’American Medical Association, potete leggerla direttamente cliccando qui. Riassumendo lo studio clinico ha dimostrato che nel campione di persone passate ad utilizzo esclusivo della sigaretta elettronica si è avuta una riduzione significativa in tempi brevi (già dopo 6 settimane di non fumo) di sostanze tossiche e cancerogene, come il monossido di carbonio ed il chetone nicotina-derivato della nitrosammina, tra i principali responsabili delle più importanti e letali malattie fumo-correlate. (rimandiamo a Wikipedia chi voglia approfondire ulteriormente).
D’altro canto, senza volersi ergere a super esperti di medicina cardiovascolare o polmonare, è davvero facile intuire che il principale problema e la causa dei danni derivanti dall’uso di tabacco sono legati al processo di combustione che, e questo sì è scientificamente provato, è cancerogeno. E’ bene che si sappia e si ricordi una volta per tutte che nello svapo non c’è alcun tipo di combustione.
La nicotina: tossica ma non cancerogena
Un secondo aspetto sbandierato dai detrattori delle e-cig è quello legato alla tossicità di alcune sostanze presenti nei liquidi da inalazione. Anche in questo caso è necessario fare un po’ di chiarezza: l’unica sostanza tossica, che è consentita ma che non è necessariamente presente nei liquidi per lo svapo, è la nicotina – abbiamo già affrontato l’argomento in più occasioni, per quel che riguarda il problema dell’astinenza da nicotina nei tabagisti e parlando di sigarette elettroniche prive di nicotina. In merito a questa sostanza va ribadito che, nonostante sia senza dubbio nociva e provochi dipendenza, è altrettanto vero che non si tratta di una sostanza cancerogena.
Le notizie allarmanti dagli USA
In merito invece alle notizie giunte da oltreoceano che hanno destato tanto scalpore, scatenando un circo mediatico quasi senza precedenti, relative ai decessi attribuiti alla sigaretta elettronica, è doveroso chiarire che si sono si sono verificati per un utilizzo improprio dei device elettronici, ovvero con liquidi di ricarica assolutamente illegali, autoprodotti o acquistati sul mercato nero e contenente grosse concentrazioni di THC, che non troverete mai in vendita in alcun negozio di svapo.
Sarebbe come dire che se una persona si inietta una dose letale di una sostanza stupefacente muore per colpa della siringa. Ma si sa, quando la macchina del fango si avvia, è davvero difficile fermarla.
I giovani iniziano con lo svapo e poi passano al fumo… sarà vero?
Altro punto molto discusso, i più giovani. Sempre più di frequente si rilancia la teoria secondo la quale le nuove generazioni sarebbero in pericolo dinanzi a una maggiore diffusione dei dispositivi elettronici alternativi al fumo tradizionale, in quanto questi ultimi incoraggerebbero, dopo una fase di transizione, il consumo di vero tabacco.
Il principale studio a supporto di questa teoria è stato molto criticato e opportunamente confutato da alcune ricerche condotte dai professori Polosa e Farsalinos, tra i massimi esperti nella lotta al tabagismo mediante uso di e-cig, che hanno evidenziato come l’utilizzo di sigarette elettroniche tra i giovani prevalga solo tra coloro che sono già fumatori rispetto a coloro che non hanno mai fumato.
Conclusioni finali: la sigaretta elettronica fa male o no?
Come avrete capito leggendo questo articolo l’argomento in questione è troppo serio, molto controverso, davvero ampio e con troppi interessi in ballo perchè si possa rispondere ad una domanda del genere con un semplice si o un semplice no.
Vi sono autorevoli istituzioni quali l’OMS e l’Istituto Superiore di Sanità che da tempo appaiono scettiche sul ruolo, l’efficacia e la bontà dello svapo come strumento per abbandonare il fumo tradizionale, ma ve ne sono altrettante, come i Ministeri della Salute inglese e neozelandese e la stessa FDA americana (con le dovute cautele), che caldeggiano l’utilizzo della sigaretta elettronica in sostituzione delle sigarette classiche.
Noi riteniamo, supportati da autorevoli ricerche scientifiche, alcune delle quali abbiamo citato in questo articolo, che la sigaretta elettronica sia decisamente molto meno dannosa, e che quindi faccia molto meno male, del fumo tradizionale.
Pur non potendosi considerare del tutto innocua, alla luce delle attuali evidenze in materia, i fumatori dovrebbero seriamente decidere di abbandonare il tabacco combusto a favore di una e-cig. Diversamente, i non fumatori dovrebbero in ogni caso evitare di approcciarsi a questo strumento, in quanto rappresenta appunto solo un’alternativa migliore al tabacco.
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La Sigaretta Elettronica fa male?
In poco più di dieci anni dalla sua prima apparizione in Italia, la sigaretta elettronica, indubbiamente il più conosciuto e diffuso strumento alternativo al fumo tradizionale, ha fatto molto parlare di sé, animando un dibattito politico, scientifico e mediatico a tratti anche molto acceso.
Ma perché la sigaretta elettronica fa così tanto discutere? E, soprattutto, quali sono gli argomenti sui quali ci si interroga maggiormente? Sicuramente la domanda che tutti si pongono quando si parla di fumo elettronico è proprio la seguente: “La sigaretta elettronica fa male?”
In questo articolo cercheremo di dare una risposta esaustiva a questa domanda in modo molto semplice e senza eccessivi tecnicismi.
Pertanto, se sei un fumatore seriamente intenzionato a smettere di fumare e stai valutando se aiutarti con l’uso di una e-cig, ma nutri dei dubbi sulla sua reale bontà ed efficacia, ti consigliamo di terminare la lettura di questo articolo, che speriamo sia illuminante.
Gli argomenti dei detrattori
Quali sono le principali argomentazioni addotte dai sostenitori della nocività della sigaretta elettronica?
Tralasciando le panzane, le bufale e le fake news più assurde, tipo “la sigaretta elettronica fa acqua nei polmoni”, che in questi anni sono circolate sul mondo dello svapo, va detto che le tesi più utilizzate dai suoi oppositori sono sostanzialmente tre:
Le certezze sulla sigaretta elettronica
A dispetto di ciò che di negativo si pensa e si racconta su quanto faccia male la sigaretta elettronica, ci sono al contrario alcune verità inconfutabili che ne testimoniano l’assoluta valenza, soprattutto in termini di riduzione del rischio rispetto al fumo tradizionale.
Sigaretta Elettronica Vs Sigaretta Tradizionale
Come dicevamo quindi il vero interrogativo, ricordando che la sigaretta elettronica non è un giocattolo o un passatempo, ma uno strumento che va utilizzato per eliminare la dipendenza da fumo combusto, è il confronto tra sigaretta elettronica e sigaretta classica, in un’ottica di utilizzo della e-cig come strumento di riduzione del danno.
Vediamo quindi alcuni studi autorevoli che ci aiutino a fare un po’ di chiarezza.
Lo studio Inglese del 2018
A fronte di poche decine di studi contrari alle e-cig – per lo più finanziati da società quanto meno sospette e di certo non disinteressate – esistono centinaia di studi scientifici a sostegno del vaping. Tra i tanti, spicca uno studio a lungo termine condotto dal Public Health England, l’agenzia esecutiva del Ministero della salute britannico, che ha dimostrato come con l’uso della sigaretta elettronica si abbia una riduzione del 95% del danno da fumo combusto. Potete leggere lo studio completo a questo link.
Lo studio Americano del 2020
Altra ricerca molto autorevole, che sostanzialmente giunge a risultati analoghi a quelli del precedente studio britannico, è stata portata avanti negli Stati Uniti e pubblicata a novembre 2020 sul giornale ufficiale dell’American Medical Association, potete leggerla direttamente cliccando qui. Riassumendo lo studio clinico ha dimostrato che nel campione di persone passate ad utilizzo esclusivo della sigaretta elettronica si è avuta una riduzione significativa in tempi brevi (già dopo 6 settimane di non fumo) di sostanze tossiche e cancerogene, come il monossido di carbonio ed il chetone nicotina-derivato della nitrosammina, tra i principali responsabili delle più importanti e letali malattie fumo-correlate. (rimandiamo a Wikipedia chi voglia approfondire ulteriormente).
D’altro canto, senza volersi ergere a super esperti di medicina cardiovascolare o polmonare, è davvero facile intuire che il principale problema e la causa dei danni derivanti dall’uso di tabacco sono legati al processo di combustione che, e questo sì è scientificamente provato, è cancerogeno. E’ bene che si sappia e si ricordi una volta per tutte che nello svapo non c’è alcun tipo di combustione.
La nicotina: tossica ma non cancerogena
Un secondo aspetto sbandierato dai detrattori delle e-cig è quello legato alla tossicità di alcune sostanze presenti nei liquidi da inalazione. Anche in questo caso è necessario fare un po’ di chiarezza: l’unica sostanza tossica, che è consentita ma che non è necessariamente presente nei liquidi per lo svapo, è la nicotina – abbiamo già affrontato l’argomento in più occasioni, per quel che riguarda il problema dell’astinenza da nicotina nei tabagisti e parlando di sigarette elettroniche prive di nicotina. In merito a questa sostanza va ribadito che, nonostante sia senza dubbio nociva e provochi dipendenza, è altrettanto vero che non si tratta di una sostanza cancerogena.
Le notizie allarmanti dagli USA
In merito invece alle notizie giunte da oltreoceano che hanno destato tanto scalpore, scatenando un circo mediatico quasi senza precedenti, relative ai decessi attribuiti alla sigaretta elettronica, è doveroso chiarire che si sono si sono verificati per un utilizzo improprio dei device elettronici, ovvero con liquidi di ricarica assolutamente illegali, autoprodotti o acquistati sul mercato nero e contenente grosse concentrazioni di THC, che non troverete mai in vendita in alcun negozio di svapo.
Sarebbe come dire che se una persona si inietta una dose letale di una sostanza stupefacente muore per colpa della siringa. Ma si sa, quando la macchina del fango si avvia, è davvero difficile fermarla.
I giovani iniziano con lo svapo e poi passano al fumo… sarà vero?
Altro punto molto discusso, i più giovani. Sempre più di frequente si rilancia la teoria secondo la quale le nuove generazioni sarebbero in pericolo dinanzi a una maggiore diffusione dei dispositivi elettronici alternativi al fumo tradizionale, in quanto questi ultimi incoraggerebbero, dopo una fase di transizione, il consumo di vero tabacco.
Il principale studio a supporto di questa teoria è stato molto criticato e opportunamente confutato da alcune ricerche condotte dai professori Polosa e Farsalinos, tra i massimi esperti nella lotta al tabagismo mediante uso di e-cig, che hanno evidenziato come l’utilizzo di sigarette elettroniche tra i giovani prevalga solo tra coloro che sono già fumatori rispetto a coloro che non hanno mai fumato.
Conclusioni finali: la sigaretta elettronica fa male o no?
Come avrete capito leggendo questo articolo l’argomento in questione è troppo serio, molto controverso, davvero ampio e con troppi interessi in ballo perchè si possa rispondere ad una domanda del genere con un semplice si o un semplice no.
Vi sono autorevoli istituzioni quali l’OMS e l’Istituto Superiore di Sanità che da tempo appaiono scettiche sul ruolo, l’efficacia e la bontà dello svapo come strumento per abbandonare il fumo tradizionale, ma ve ne sono altrettante, come i Ministeri della Salute inglese e neozelandese e la stessa FDA americana (con le dovute cautele), che caldeggiano l’utilizzo della sigaretta elettronica in sostituzione delle sigarette classiche.
Noi riteniamo, supportati da autorevoli ricerche scientifiche, alcune delle quali abbiamo citato in questo articolo, che la sigaretta elettronica sia decisamente molto meno dannosa, e che quindi faccia molto meno male, del fumo tradizionale.
Pur non potendosi considerare del tutto innocua, alla luce delle attuali evidenze in materia, i fumatori dovrebbero seriamente decidere di abbandonare il tabacco combusto a favore di una e-cig. Diversamente, i non fumatori dovrebbero in ogni caso evitare di approcciarsi a questo strumento, in quanto rappresenta appunto solo un’alternativa migliore al tabacco.
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